Fil de Fer

Col magòn

Col magòn

IL PROGETTO

Fra fine ‘700 e per tutto l’800, la coincidenza di alcune condizioni ambientali ed economiche, la cosiddetta “piccola glaciazione” e i suoi effetti sui campi, la sospensione dell’attività mineraria e l’aumento della popolazione, favoriscono l’avvio di un’emigrazione stagionale che, con professionalità diverse, interessa tutto il Trentino. Dalla Val di Peio emigra per lo più il ramaio (parolot), che ogni autunno scende nelle vecchie province italiane dove aggiusta e affitta paioli, padelle di rame o altro.

La storia dell’emigrazione dalla Val di Peio si estende tuttavia al ‘900, seppure con motivazioni, in condizioni e con destinazioni differenti. Questa memoria è sempre meno presente nel contesto attuale della valle ed è confinata nell’esperienza di vita delle fasce più anziane della popolazione.

Il progetto del Gruppo Teatrale ha avuto quindi, come intento primario, quello di far riemergere il passato di terra di emigrazione della valle, sia quella stagionale dei paroloti, sia quella definitiva verso altri paesi e continenti, fino a vicende esemplari come quella di Padre Adriano da Cogolo, da giovane apprendista ramaio, poi missionario in Armenia testimone del genocidio perpetrato dai turchi.

Per la rappresentazione è stata scelta una piazzetta nel cuore di Cogolo: “el splaz” e, nonostante le dimensioni relativamente ridotte, il sito si è riempito all’inverosimile di spettatori (700 – 800) molti dei quali parenti o discendenti diretti dei personaggi di cui si sono narrate le vicende.

Foto storiche

Foto dello spettacolo

Video

Video dello spettacolo “Col Magòn” del Gruppo Teatrale dell’Ecomuseo – Regia Guido Laino. Cogolo, 20 agosto 2019.

Documenti

I ramai trentini: PDF
Padre Adriano Turrini: PDF
Ramai a Ferrara: PDF
Termini Gain: PDF

Recensioni

Da il “Trentino” del 19/08/2019: PDF

Da “L’Adige” del 20/08/2019: PDF

Da “Vita Trentina” del 1/09/2019: PDF